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Addio al mitico "Sbarbi", una vita con la maglia del Nibbiano

Dopo una lunga lotta contro una grave malattia, sostenuta con lo stesso spirito da combattente che aveva sempre dimostrato sul campo, ci ha prematuramente lasciato un altro autentico pezzo di storia del Nibbiano calcio. Albertino Bono, più noto a tutti con l'appellativo di "Sbarbi" ha infatti indossato la maglia biancazzurra per quasi un quarto di secolo proseguendo poi, sino a che le forze glielo hanno consentito, nel ruolo di dirigente, collaboratore e tifoso anche nel Nibbiano&Valtidone del presidente e suo ex compagno di gioco Valter Alberici. Bono inizia nel ruolo di portiere nella stagione sportiva 73/74 giocando quattro campionati con la maglia numero uno. Nel 1977/78, lascia il ruolo di estremo difensore per debuttare in attacco, ma solo per una stagione. E' nel torneo 1978/79 che scoprirà infatti il ruolo che più si conveniva alle sue caratteristiche, trasformandosi nel forte e implacabile marcatore che abbiamo conosciuto sino alla fine di una bella e lunghissima carriera. Un costante punto di riferimento per il volo della "farfalla biancazzurra", in campo e fuori, anche dopo aver appeso le scarpe al chiodo. Nel suo palmares ci sono due "scudetti" di terza categoria e uno di seconda, ma soprattutto ci sono centinaia di partite giocate senza risparmio, dando sempre l'anima sul campo ed onorando come pochi quella maglia biancazzurra che lo ha accompagnato, per volontà sua, dei familiari e della Società anche nell'ultimo viaggio. Un esempio di dedizione, sportività,correttezza e modestia destinato a restare nel cuore dei tifosi e di tutti quelli che l'hanno conosciuto.

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Nelle foto. Sopra, Bono -quarto da destra in piedi con la maglia da portiere - nel Nibbiano 1976-77, ultima stagione in cui ricoprì il ruolo di estremo difensore. In mezzo: "Sbarbi", terzo da sinistra accosciato, nella formazione biancazzurra che vinse il campionato di terza categoria 1980-81 con quasi tutte vittorie (solo due i pareggi e nessuna sconfitta). Sotto, nella formazione che rivinse il campionato di terza 1986-87 Bono è il terzo da sinistra accosciato. (foto archivio Giovanni Dotti)

 

 

Nibbiano come Penelope, disfa nel secondo tempo
tutta la tela tessuta nel primo, e finisce 3-3

Nibbiano come Penelope o Nibbiano come dottor Jekyll e mister Hyde o Nibbiano bisognoso di uno psicoterapeuta per disturbo dissociativo della personalità: scegliete voi il paragone più adatto a definire la sconcertante prestazione offerta dai valtidonesi davanti al prima ammirato e poi attonito pubblico del "Fratelli Curtoni" di Borgonovo. Un primo tempo da grande squadra, sembra il Nibbiano di Montecchio e ancora meglio perchè contro il Castelfranco tutti i reparti funzionano a meraviglia. E i gol fioccano uno dopo l'altro, prima una pennellata di Michelotto già al 13', poi il raddoppio su rigore conquistato e realizzato da Grasso al 22' e, in chiusura di tempo il tris di Viggiano. Gli ospiti si limitano a qualche sporadico contropiede che non impensierische l'attento Murriero. Dominio assoluto e partita in pieno controllo. Nel secondo tempo la sola sostituzione dell'acciaccato Fogliazza con Celotti non muta l'assetto della squadra e ci si aspetta che tutto proceda come nella prima parte di gara quando, subito in apertura, Grasso ha l'occasione del 4-0 che scarica sul portiere. Ma al primo affondo dei modenesi ci si accorge che qualcosa non funziona più come prima: il sino ad allora ineccepibile Boccenti respinge di testa sui piedi di Bertetti fornendogli un comodo assist per trafiggere Murriero. I ragazzi di Volpi perdono improvvisamente ordine e sicurezza e al 20' una scomposta uscita di Murriero provoca un calcio di rigore che Bertetti calcia sul palo ma sui cui sviluppi Marconi accorcia ulteriormente le distanze. I biancazzurri cercano di tornare ad aumentare il vantaggio ma anche gli attaccanti hanno perso lucidità e la rete di Gilbertini non corre più seri rischi. Di contro la beffa del 3-3 è invece servita quasi allo scadere dell'incontro quando Murriero si lascia goffamente passare sotto le mani un lento e innocuo tiro di Casarano al termine di una confusa mischia in area. Il triplo vantaggio svanisce così tra l'incredulità e il dispetto dei dirigenti e dei tifosi. Cosa abbia provocato una così radicale trasformazione tra la prima e la seconda parte di gara è difficile da stabilire e toccherà a mister Volpi scoprirlo e correre ai ripari al più presto perchè altrimenti, con questi cali di tensione e l'incapacità di difendere un vantaggio anche cospicuo, la lotta al vertice rischia di diventare una chimera. La prossima sfida nella tana della capolista Cittadella ci dirà già se questa squadra è in grado o meno di essere all'altezza dei pronostici che la vogliono tra le protagoniste di questo campionato.

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Nelle foto. Sopra, la formazione di partenza contro la Virtus Castelfranco, da sinistra Grasso, Murriero, Boccenti, Fogliazza, Pinton, Ababio, accosciati Vingiano, Michelotto, Lancellotti, Bernardi, Jakimovski. In mezzo: Michelotto, seppur circondato da tre avversari, si appresta a calciare il pallone dell'1-0 per il Nibbiano. Sotto, Fogliazza perno e regista di una difesa impeccabile sino a che lui è rimasto in campo; la sua uscita nella ripresa ha coinciso con il voltafaccia in negativo della squadra e, in particolare, del reparto difensivo. (Foto Massimo Bersani)

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Con un secondo tempo magistrale e un Grasso stratosferico
quaterna secca a domicilio del Montecchio

Dopo un primo tempo piuttosto incolore, pur chiuso in vantaggio grazie a un chirurgico calcio di punizione di Grasso dal limite dell'area, pochi si sarebbero aspettati lo spettacolo di fuochi d'artificio che i biancazzurri di mister Volpi hanno messo in mostra nella ripresa dinnanzi agli estereffatti spettatori del Montecchio e per la gioia dei valtidonesi al seguito. Dopo un'iniziale occasione da rete propiziata in apertura dal solito Grasso, le due squadre si sono infatti barcamenate per quasi tutta la prima parte della gara senza più creare pericoli nè da una parte nè dall'altra del campo. Sino al 35' quando la magica punizione di Grasso segnava la svolta della partita. La ripresa era infatti un monologo degli ospiti che schiacciavano i padroni di casa nella loro area grazie anche all'ingresso di Baldini al quarto d'ora che col suo dimamismo a centrocampo meglio suppliva all'assenza dell'infortunato Vingiano. E fra tanto premere si prendeva autorevolmente la scena Domenico Grasso con due gol dei suoi nel giro di tre soli minuti, di quelle perle che gli riescono con apparente facilità nelle giornate in cui la dea Eupalla lo assiste. Addirittura una quarta rete gli è stata negata per fuori gioco dopo che aveva ribattuto in porta il rimbalzo da una traversa colpita da Fogliazza. Ma la grande giornata del fromboliere biancazzurro non deve far passare in secondo piano la prestazione di tutta la squadra che, nella seconda parte di gara, ha saputo interpretare il calcio come vogliono il suo presidente e il suo allenatore, lottando su ogni pallone anche quando si sono trovati in vantaggio per 3-0, tanto che questa grinta li ha portati, proprio allo scadere, alla quarta segnatura su calcio di rigore conquistato e realizzato dal neo entrato Compaore. Una bella iniezione di fiducia come viatico alle prossime sfide che li aspettano: il derby di coppa mercoledì con l'Agazzanese e l'incontro al vertice di domenica primo ottobre con la capolista Cittadella Vis Modena;
nel mezzo il confronto casalingo, tutt'altro che scontato con una Virtus Castelfranco
desiderosa di riscatto.

Nelle foto, nell'ordine dall'alto in basso: Grasso si appresta a sferrare il tiro che darà il terzo gol al Nibbiano per la sua tripletta personale. Ancora Grasso sommerso dagli abbracci dei compagni di squadra dopo la seconda rete e Michelotto, anch'egli autore di un'ottima gara pur senza andare a segno, strettamente marcato dai difensori del Montecchio.

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